Alessio Lombardi è l’attuale viceallenatore del Fidenza calcio. Arrivato a stagione in corso, Alessio racconta questo (quasi) primo anno sulla panchina dei bianconeri.
Il suo lavoro e quello di mister Fermi sono evidenti soprattutto nelle ultime prestazioni della squadra, la quale, purtroppo, per una serie di episodi misti a sfortuna, sta raccogliendo meno di quanto meriterebbe.

 

Dopo questi primi mesi, come giudichi fin qui la tua avventura come assistente allenatore sulla panchina del Fidenza?

È un po’ presto per giudicare bene, ma sicuramente è un’esperienza costruttiva, con alti e bassi dovuti ai risultati. Cerco sempre di prendere il meglio da ogni situazione e quando posso di mettere a disposizione dei ragazzi quello che ho appreso in questi anni sui campi di calcio.

 

Ti aspettavi qualcosa di diverso o è come ti saresti aspettato?

Fidenza è una società storica e importante, con persone capaci e serie che la compongono. Difficile trovare di meglio a questi livelli.
Sulla squadra non sapevo cosa aspettarmi, conoscevo pochi di questi ragazzi ma, dopo questi mesi, posso affermare che è un gruppo di pazzi come ripetiamo io e il mister.

 

Come è stata la tua carriera da calciatore?

Da giocatore sono stato un difensore di peso vista la stazza. Prima terzino e poi centrale.
Ho avuto la fortuna di vivere spogliatoi con persone e giocatori importanti.
Poche vittorie purtroppo, a parte una promozione in Eccellenza a Pontenure come giovane, un paio di promozioni tramite spareggi dalla Seconda alla Prima categoria, con Monticelli e Villanova e una Coppa di Terza categoria (dove per emergenza ho fatto la prima punta).

 

Ora che sei allenatore come usi il tuo passato da difensore sui giocatori che alleni? Che consigli gli dai e quale credi sia il metodo che ottiene miglior risultato e seguito?

Cerco di comunicare sempre e trasmettere tranquillità ai nostri ragazzi, credo faccia parte della crescita di ognuno di noi riuscire a far crescere gli altri, specialmente i nostri giovani.

 

Come ti è nata l’idea di diventare allenatore? All’inizio è stata dura vedere le partite fuori dal campo e non poter intervenire direttamente?

Ho iniziato per scherzo diversi anni fa a San Lazzaro, ero tesserato in prima squadra ed un dirigente mi disse che per aver un post da titolare avrei dovuto allenare i pulcini. Accettai, ma giocai poco lo stesso. Tuttavia, sono comunque molto felice di aver accettato quell’incarico.
Negli anni ho avuto la possibilità di allenare un po’ tutte le categorie giovanili e ritengo sia veramente una bella esperienza, soprattutto oggi che alcuni di quei ragazzi li ritrovo in campo da avversari. Meno bello è il pensiero del tempo che è passato!

 

Hai già lavorato con mister Fermi in passato o questa è la vostra prima collaborazione?

Con mister Fermi è la prima volta che collaboro. Ci eravamo già parlati un paio di anni fa ma poi non se ne fece nulla.
Quando a ottobre mi ha contattato per questa opportunità non ho avuto dubbi e ho accettato subito con grande entusiasmo.

 

A volte il tuo forte temperamento ti fa ricevere delle squalifiche; solitamente cosa fai per non farti prendere dal nervosismo?

Effettivamente questa cosa delle squalifiche va sistemata… Io cerco sempre di parlare e lasciare tranquilli i ragazzi, ma ci vorrebbe qualcuno che calmi anche me!
Prometto di non saltare più nemmeno una partita, in caso contrario i ragazzi decideranno come farmela pagare.

 

Hai passioni extracalcistiche? Racconta.

Mi piace andare in moto, ovviamente in abbinamento ad un buon pranzo, magari di domenica; quindi, ci sarà da aspettare la fine del campionato.

 

Grazie Alessio per l’intervista. L’impegno e la serietà che mostri in panchina sono un esempio per tutti, soprattutto per i ragazzi che cercano di metterli in pratica sul campo.

 

Mattia Dallaturca