Stefano Nani è il direttore sportivo del Fidenza. Questa, di fatto, è la sua prima stagione dato che, a causa della pandemia, le due precedenti annate sono state sospese dopo poche giornate dall’inizio.
Nella sua carriera da calciatore, Stefano è stato un bomber di razza, militando sempre in categorie prestigiose come Promozione ed Eccellenza.

 

Da quanto tempo fai parte del Fidenza?

Sono entrato a far parte della società del Fidenza tre anni fa, anche se, a causa della pandemia questo è il mio primo anno effettivo. Mi ha chiamato Roberto Scarinzi, che conoscevo già perché mi aveva prima allenato e poi, quando ho smesso di giocare, gli ho fatto da assistente allenatore per alcuni anni.
Prima di approdare al Fidenza ho fatto per tre anni il direttore sportivo al Noceto, portandolo dalla Prima Categoria alla Promozione. Dopo questa esperienza mi sono fermato per un breve periodo per motivi personali e, infine, sono arrivato qua.

 

Com’è stato il tuo passato da calciatore?

Ho giocato a calcio tanti anni, tra Promozione ed Eccellenza e per diverse società come Colorno (dove ho vinto il campionato), Brescello, Monticelli, Valtarese e Busseto, dove mi ha allenato Roberto Scarinzi.
Ero attaccante e mi piaceva segnare, anche perché se non facevi gol il campo lo vedevi con il binocolo! Scherzi a parte, i mei 16/17 gol a campionato li ho sempre fatti e questo mi è valso l’appellativo di bomber!
Ho smesso di giocare a 35/36 anni perché il fisico purtroppo diceva basta.

 

Ti sei tolto più soddisfazioni da giocatore o da dirigente?

Sia come giocatore, prima, che come dirigente, poi, ho avuto la fortuna e la bravura di vincere e spero di continuare a farlo!
Come dirigente ho vinto al mio primo anno da direttore sportivo al Noceto, portandolo in Promozione; da giocatore ho vinto il campionato a Colorno, ma posso dire che, dove ho giocato, ho sempre lasciato un bel ricordo.

 

In passato sei stato allenato da Roberto Scarinzi e ora lo hai ritrovato come collega in società. Che effetto fa?

Roberto lo conosco da tanti anni e, come dicevo prima, è stato mio allenatore a Busseto, poi l’ho aiutato come assistente quando allenava e ora è un mio collega. È grazie a lui e alla sua insistenza se oggi sono qui a Fidenza.
Prima di essere un collega, però, Roberto è soprattutto un amico. L’unico suo vizio è che fuma troppe sigarette! (ride, ndr).

 

Tra tutti gli anni vissuti qui a Fidenza, qual è il tuo ricordo sportivo migliore?

Purtroppo nelle scorse due stagioni c’è sempre stato il Covid per cui non ho un vero e proprio ricordo migliore rispetto ad altri.
Posso dire che sicuramente che la festa del centenario al teatro Magnani e il libro, scritto da Luciano Nervo, sulla storia del Fidenza sono state emozioni uniche.
Fare parte di una società come questa ti rende orgoglioso perché per storia e tradizione di squadre così in provincia ce ne sono davvero poche!

 

Hai qualche passione extracalcistica?

Fuori dal calcio ho la passione per altri sport come lo sci, le immersioni subacquee, l’equitazione,…
In particolare immergermi mi piace molto: da quando ho 18 anni lo faccio una/due volte all’anno ogni anno. Sono andato in Kenya, nel Mar Rosso, in America. Dove c’è la possibilità io vado, basta ci sia un porto di mare e mi immergo.
In generale non riesco mai a stare fermo e trovo sempre un modo per tenermi impegnato!

 

Un augurio per la parte finale di stagione.

Ora dobbiamo impegnarci per salvarci. Il campionato dopo la pandemia è molto strano: squadre che erano forti ora non lo sono più e viceversa.
I nostri ragazzi, però, hanno tutte le carte in regola per centrare l’obiettivo. L’importante è scendere in campo con il giusto spirito e con la sana cattiveria agonistica.

Grazie Stefano per il tuo tempo. Ti auguriamo di toglierti soddisfazioni importanti anche qui a Fidenza e di aiutare la società a riportare la squadra nelle categorie che merita!

 

Mattia Dallaturca